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PIANTE SACRE

Ayahuasca

Che cosa è  la “Ayahuasca”?

La Ayahuasca (Banisteriopsis caapi y B.inebriens) è una liana (pianta rampicante) originaria della selva amazzonica. La maggior parte delle popolazioni indigene e meticce la considerano una  “Pianta Maestra”, capace di trasmettere all’uomo la conoscenza.

Anche se la tassonomia scientifica riconosce solo alcune specie che si utilizzano per realizzare la bevanda che porta lo stesso nome, i “maestros ayahuasqueros” ritengono che esistano diversi tipi di  Ayahuasca, ciascuna con un suo uso distinto e specifico.

Il nome Ayahuasca deriva dalla lingua quechua. “Aya” significa morto “huasca” significa liana. Questo si traduce come “liana dei morti” o “soga degli spiriti”.

Si cucina il gambo insieme alle foglie dell’arbusto della Chacruna (Psychotria viridis), per ottenere una bevanda psicoattiva che si ingerisce durante una cerimonia di cura e pulizia dello spirito.

 A che cosa serve  la  Ayahuasca?

Grazie a dei ritrovamenti archeologici si sa che questa bevanda è stata utilizzata per millenni dai “curanderos” (uomini di medicina)  dell’ Amazzonia. Per molti gruppi indigeni e meticci  la ayahuasca è considerata come la base delle conoscenze magiche-spirituali  e mediche e come la madre di tutte le altre piante.

Nella selva peruviana è anche conosciuta con il nome di  “purga”, perché permetta una pulizia a livello fisico, mentale ed emozionale, o di “medicina”, alludendo al suo alto potere curativo.

Si utilizza tra l’altro anche per diagnosticare e curare malattie e disfunzioni in generale; per prendere decisioni importanti, per risolvere conflitti personali, individuali, famigliari e tra etnie; per mettersi in comunicazione con gli spiriti della natura, per risolvere misteri, furti, sparizioni, per conoscere i propri nemici ecc.

In un contesto tradizionale, e se una cerimonia si realizza col fine di una pulizia interiore e di cura, i pazienti non necessariamente devono ingerire la Ayahuasca.